A quanto ammonterà in futuro la mia rendita? Cosa posso fare già oggi per provvedere alla vecchiaia? E come procedo in caso di lacune contributive? Vi forniamo consigli utili sul tema del pensionamento e vi sveliamo come potete prepararvi già ora per poter vivere in piena libertà di scelta nella terza età.
1. Di quanto denaro potrò disporre quando andrò in pensione?
Dai risultati di un sondaggio rappresentativo di Swiss Life presso la popolazione svizzera è emerso che solo circa la metà di chi si appresta ad andare in pensione afferma con convinzione di sapere in modo “relativamente preciso” quanto denaro riceverà dopo il pensionamento. Basandosi implicitamente sulla Costituzione federale, chi non ha una previdenza privata può contare sul 60% circa del reddito percepito prima del pensionamento. Questo importo dipende, tuttavia, da alcuni fattori come l’entità del reddito o le lacune contributive esistenti. Il 60% rappresenta l’obiettivo in materia di prestazioni per redditi bassi e medi. Il reddito è composto dalla previdenza statale e da quella professionale, ossia l’AVS e la cassa pensioni.
Analisi individuale della previdenza
In occasione di un colloquio di consulenza gratuito e senza impegno possiamo calcolare di quanto denaro potrete effettivamente disporre dopo il pensionamento.
Risultati dello studio condotto da Swiss Life
Secondo le nostre valutazioni basate sui dati dell’Ufficio federale di statistica, le coppie di pensionati nella fascia di reddito medio dispongono nel 2018 di un reddito lordo annuo medio di circa 82 000 franchi (87 000 franchi se includiamo una pigione fittizia p.es. per una proprietà abitativa), le persone single di circa 46 000 franchi (50 000 franchi, pigione fittizia inclusa).
Maggiori informazioni sono disponibili nello studio completo.
2. Com’è composta la mia previdenza per la vecchiaia?
Il sistema svizzero della previdenza per la vecchiaia poggia su tre pilastri. Il primo pilastro è la previdenza statale e copre il minimo vitale con l’AVS. Il secondo pilastro è la previdenza professionale che dipendenti e datori di lavoro finanziano congiuntamente versando contributi salariali in un’istituzione di previdenza o una cassa pensioni.
Il terzo pilastro è la previdenza privata che gli esperti consigliano di realizzare nell’ambito del terzo pilastro e che permette di colmare le lacune previdenziali che potrebbero sorgere tra le prestazioni accumulate dal primo e dal secondo pilastro e il vostro fabbisogno finanziario effettivo.
3. Come posso prepararmi già oggi al pensionamento?
Quattro importanti consigli in materia di previdenza per il pensionamento
a) Pianificare un budget
b) Aprire un pilastro 3a
c) Aprire un pilastro 3b
d) Acquisto nella cassa pensioni
Fissare un colloquio di consulenza
Fissate un appuntamento con un pianificatore finanziario o una pianificatrice finanziaria in modo da chiarire le vostre esigenze e realizzare i vostri obiettivi con una soluzione appropriata.
a) Pianificare un budget
Per allestire un piano di budget occorre mettere a confronto le entrate e le uscite fisse ed elencare i beni patrimoniali a disposizione. Riflettete sui vostri obiettivi di risparmio personali e in quale arco di tempo volete realizzarli. Chiedetevi anche cosa desiderate mettere da parte mensilmente per il vostro futuro finanziario.
b) Aprire un pilastro 3a
Il pilastro 3a è una previdenza vincolata e offre ampi vantaggi fiscali: i versamenti fino all’importo annuo massimo previsto dalla legge riducono il reddito imponibile. Per effettuare versamenti nel pilastro 3a è necessario avere un reddito proveniente da un’attività lucrativa soggetto all’AVS. Per saperne di più sul pilastro 3a.
c) Aprire un pilastro 3b
Il pilastro 3b è una previdenza libera e riunisce tutti i beni patrimoniali che non sono già vincolati nel primo e nel secondo pilastro o nel pilastro 3a. Rientrano nel pilastro 3b i classici risparmi e investimenti per obiettivi di risparmio a medio e lungo termine come per una proprietà abitativa, per la vecchiaia, per l’acquisto nella cassa pensioni, per un corso di formazione, per l’acquisto di una nuova auto ecc. Il vantaggio consiste nel fatto che si può risparmiare godendo di agevolazioni fiscali, poiché rendimenti e dividendi non sono imponibili come reddito. Inoltre, il pilastro 3b copre rischi individuali quali decesso e invalidità. Per saperne di più sul pilastro 3b.
d) Acquisto nella cassa pensioni
Ogni mese versate contributi nel secondo pilastro assieme al vostro datore di lavoro. Per sfruttare appieno le prestazioni del secondo pilastro e, al contempo beneficiare di vantaggi fiscali, nella maggior parte dei casi potete effettuare acquisti supplementari nella cassa pensioni.Il presupposto per questo tipo di acquisti è la presenza di lacune contributive. Poiché di regola il reddito aumenta nel corso della vita lavorativa, quasi tutte le persone assicurate in una cassa pensioni hanno lacune contributive. Maggiori informazioni sull’acquisto facoltativo nel secondo pilastro.
4. Cosa fare in caso di lacune contributive?
La presenza di lacune contributive nell’AVS riduce la rendita. Per ogni anno in cui non sono stati versati contributi all’AVS, la rendita diminuisce di 1/44.
Ordinate un estratto conto presso la vostra cassa di compensazione dell’AVS e verificate se vi sono lacune contributive nel vostro conto individuale (CI).
Come nascono le lacune contributive?
Le lacune contributive si creano quando un/a dipendente non ha versato contributi nell’AVS o nella PP, per esempio per questi motivi:
- soggiorno all’estero
- impieghi di lavoro molto brevi• maternità, studio (anni in cui non si lavora)
- persone non esercitanti un’attività lucrativa non dichiarate all’IAS
- acquisizione del domicilio in Svizzera, a partire dall’età di 22 anni
- prestazioni di libero passaggio che il datore di lavoro non ha trasferito alla cassa pensioni
È possibile colmare le lacune contributive.
- Potete pagare successivamente i contributi AVS mancanti entro cinque anni.
- Sono previste deroghe per le lacune contributive insorte prima del 1979.• Se avete svolto un apprendistato tra i 17 e i 20 anni, potete farvelo computare come “anni giovanili”.
Se non è possibile colmare le lacune contributive in questo modo
- Con un’analisi individuale della previdenza calcolate di quante entrate disponete tenendo conto della rendita AVS ridotta, della cassa pensioni e del vostro patrimonio
- Compensate la lacuna contributiva con un terzo pilastro privato
- Avete anche la possibilità di differire la rendita (fino a cinque anni): questo metodo non consente di raggiungere la rendita massima, ma fa aumentare la rendita AVS.
5. Quali sono già oggi gli effetti sui fondi della mia cassa pensioni?
Molti non sono consapevoli del fatto che già oggi diverse esperienze lavorative influiscono sulla rendita e sul capitale previsti. Determinati eventi della vita, come un’attività indipendente, il lavoro part-time, un divorzio, il pensionamento anticipato, un’attività lucrativa senza affiliazione a una cassa pensioni, il prelievo anticipato per finanziare la proprietà di un’abitazione (PPA) o un’immigrazione tardiva dall’estero, hanno notevoli ripercussioni sulla rendita mensile.
6. Le coppie sposate sono svantaggiate quando vanno in pensione?
Le coppie sposate sono svantaggiate quando vanno in pensione, perché i contributi della previdenza statale vengono ridotti se viene raggiunta la rendita massima. Una coppia di coniugi percepisce al massimo il 150% della rendita massima individuale, la rendita viene decurtata del 25%.
Tuttavia, in caso di decesso del o della partner, le coppie sposate godono di una situazione migliore per quanto riguarda i contributi percepiti con le prestazioni statali e quelle della previdenza professionale. Inoltre, la vita delle coppie sposate è meno cara: di regola le spese sono divise a metà, in particolare i costi d’abitazione. In media, le economie domestiche delle coppie in età di pensionamento (e prima) sono più soddisfatte della propria situazione finanziaria rispetto alle economie domestiche composte da una sola persona.
7. Quando è opportuno ricorrere a una pianificazione finanziaria professionale?
Di norma gli esperti consigliano una pianificazione finanziaria professionale a partire dai 50 anni. Ma è una questione molto individuale e dipende dalla situazione personale di ognuno. Come regola generale vale quanto segue: chi pianifica in tempo ha più margine di manovra nella terza età.
Pianificazione finanziaria individuale
Calcolate insieme a un esperto o un’esperta di Swiss Life Select l’ammontare effettivo delle vostre entrate e uscite dopo il pensionamento.
10-15 anni prima del pensionamento
Chiarite quanto denaro avrete a disposizione dopo il pensionamento e riflettete su cosa pretendete dalla vita dopo il pensionamento e quanto vi costerà raggiungere questi obiettivi.
Cosa pretendete dalla vita dopo il pensionamento?
Come sarà il vostro reddito dopo il pensionamento?
5 anni prima del pensionamento
Allestite un piano finanziario calcolando le entrate e le uscite dopo il pensionamento. Riflettete sull’opportunità di effettuare un prelievo anticipato dal secondo pilastro.
Dopo il pensionamento
Verificate regolarmente che le vostre spese effettive corrispondano a quelle del piano finanziario allestito. In caso contrario, adeguatelo di conseguenza.
Crediti fotografici: Philip Brand